L’Onu dichiara l’acqua un diritto umano


Da molti anni i movimenti internazionali richiedono il riconoscimento del diritto umano all’acqua. All’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stata ufficialmente presentata da parte di almeno 23 co-patricinatori degli Stati membri e dal Governo della Bolivia una risoluzione intitolata “Il Diritto Umano all’Acqua e all’igiene”.
Mercoledì 28 luglio è stata approvata la suddetta risoluzione: 122 a favore; 41 astenuti; 0 contrari.
Si tratta di una decisione storica!
Il risultato è molto importante, è una risoluzione politica e non ha dunque valore normativo, rafforza però la nostra ormai più che decennale battaglia per il riconoscimento del diritto all’acqua.
(tratto da http://www.acquabenecomune.org – campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua)

La nuova legge sull’immigrazione in Arizona



Il muro eretto dagli Stati Uniti al confine col Messico. Foto tratta da “Internazionale”

Molta strumpa e poca sQuola


Il consiglio comunale del 20 luglio non si esauriva nella trattazione del punto sulla lottizzazione. Vi erano all’ordine del giorno 10 punti alcuni dei quali molto importanti. Il punto 5 prevedeva una consistente variazione di bilancio sulla quale, in attesa dei chiarimenti richiesti in aula dalla nostra opposizione ai competenti uffici tecnici sugli andamenti delle tasse comunali portate a variazione, abbiamo espresso tre voti contrari. Ma il voto contrario alla variazione nasce anche da considerazioni di merito rispetto a scelte che consideriamo di natura politica e che connotano un orientamento amministrativo che ci trova in completo disaccordo. Si stanziano infatti altri 23 mila euro per le manifestazioni di intrattenimento portando la somma di questo capitolo a 33 mila euro complessivi. I 23 mila euro sono stati stanziati utilizzando un finanziamento di circa 6 mila euro per attività di spettacolo proveniente dall’Unione dei comuni, un altro di poco più 12 mila sempre dall’Unione dei comuni, ma ottenuto con la c.d. legge per la montagna art. 1 com.4. Si aggiungono a questi, altri 5 mila euro dal bilancio comunale, suppongo utilizzando il fondo unico di spesa. Gran parte di questo capitolo di bilancio, piu di 26 mila euro, sarà usato per le manifestazione estive, ossia per una calendario di circa 40 giorni che prevede neanche 20 manifestazioni. Prima di continuare a svolgere il nostro ragionamento vorremo comunque premettere che in tempi di non crisi e con un benessere più diffuso, tali cifre ci sarebbero state tutte, anzi per certi versi potrebbero essere anche esigue. Infatti volendo organizzare manifestazioni di un certo livello le spese occorrenti sono certamente superiori. Ma il punto è che invece in tempi di crisi e difficoltà economica come questa a fronte dei 26 mila euro stanziati per le manifestazioni estive se ne stanziano (punto 9 all o.d.g) solo 15 mila e seicento per il diritto allo studio: ossia 3000 euro ciascuno per infanzia, elementari e medie, 5.000 per rimborsi viaggio, 1.600 per le matricole universitarie. In consiglio ho definito poco morale e poco etico questo atteggiamento. Studiare è oggi sempre più difficile e oneroso. Le famiglia sono gravate da spese enormi e i soldi sono sempre meno. Crediamo che una amministrazione che stanzia di questi tempi 26 mila euro per i balli e gli spettacoli estivi e 1600 euro per le matricole universitarie e 0 (zero) per gli iscritti agli anni successivi sia poco attenta alle reali difficoltà di studenti e famiglie. Personalmente ho proposto che una parte dei 12 mila euro della legge per la montagna potessero essere usati per creare delle piccole borse di studio per gli universitari come da nostra proposta presente nel programma elettorale. La proposta non ha avuto ovviamente l’accoglienza che speravo. Anzi sono stato definito “antiquato” francamente non riuscendo a cogliere il nesso (altro mio limite evidentemente) tra il chiedere piu soldi per il diritto allo studio e la supposta “antichità” e “arretratezza “ di questa richiesta. Va beh misteri della maggioranza. Loceri non puo rinunciare alla modernità de S’Istrumpa e di un Karaoke. Con la maggioranza che si è dichiarata comunque sensibile al problema del diritto alo studio, quando poi si è giunti a trattare il punto specifico si è trovato un punto di accordo dando mandato ai responsabili del servizio finanzario di verificare la possibilità di incrementare il fondo stesso. Nei prossimi mesi verificheremo quali azioni siano state fatte in questo senso. Un altro punto importante portato alla deliberazione di consiglio è stato quello della programmazione dei fondi per il lavoro. Su questo punto come opposizione e su questo blog avevamo gia espresso apprezzamento per l’azione amministrativa messa in atto lamentando comunque l’assenza di collaborazione con noi su un tema importante per tutta la comunità. In questo senso la maggioranza ha accolto positivamente le nostre proposte ossia quella fatta da A. Mulas di valorizzare il lavoro intellettuale e quella proposta da me di supportare le nuove idee imprenditoriali con le competenze di da un esperto in economia e sviluppo d’impresa. Su questo punto il voto è stato unanime.

Approvata la lottizzazione Bingia manna


Comunicato
Finalmente nell’adunanza di ieri 24 luglio il Consiglio comunale ha approvato la lottizzazione Bingia manna che rappresenta un punto strategico per la crescita del paese sostenuto con convinzione dalla nostra opposizione. Determinato questo importante passaggio, come opposizione non vogliamo ritornare ne sulle contraddizioni di una maggioranza che al suo interno ha dovuto gestire punti di vista diversi e opposti su questa lottizzazione, ne sul lavoro importante che come opposizione abbiamo svolto per fa si che la lottizzazione venisse approvata. Quindi bando alle polemiche e siamo felici che il consiglio abbia votato all’unanimità il punto. Sono d’obbligo però, alla fine di questo percorso alcune precisazione e ringraziamenti.
Ringraziamo i lottizzanti e soprattutto le famiglie non residenti per aver creduto in questo progetto e ci auguriamo che la loro presenza possa essere un contributo importante per la crescita del paese
Ringraziamo la precedente amministrazione, Il Sindaco C. Balloi, gli assessori e i consiglieri comunali, ai quali va attribuito in toto il merito di aver ideato il progetto, la costanza e la determinazione nell’averlo portato avanti, la fiducia nella sua realizzazione.
Crediamo che la riuscita di questa operazione sia da attribuirsi esclusivamente a loro – lottizzanti e precedente amministrazione –. Noi in quanto consiglieri abbiamo semplicemente fatto quanto dovuto.

Gruppo di opposizione Loceri Insieme

Il consiglio comunale del 20 luglio


Il consiglio comunale del 20 luglio è stato un consiglio particolarmente intenso, partecipato e a momenti molto teso. I punti all’ordine del giorno erano 10 piu una interrogazione presentata dal Consigliere R. Uda nella quale si chiedevano chiarimenti sulla selezione dei corsisti al progetto “Vigna didattica”, selezione che secondo il proponente e dimostrato con documentazione alla mano non sarebbero stati rispettati, anzi completamente elusi, i requisiti di selezione richiesti dal bando europeo in questione creando disparità di trattamento tra i vari partecipanti alcuni di questi esclusi.
Ma certamente il punto piu importante all’ordine del giorno era quello sull’approvazione definitiva della lottizzazione Bingia manna motivo per il quale all’assemblea consiliare erano presenti quasi tutte le 38 famiglie di lottizzanti che attendevano come una liberazione l’approvazione del consiglio comunale. Famiglie che- è opportuno ricordare- hanno già investito i loro risparmi in questa operazione prima casa con l’acquisto dei terreni e che stanno vivendo con forte preoccupazione e frustrazione le incertezze, le titubanze e le contraddizioni che la maggioranza ha mostrato in questo periodo nel non volersi assumere le responsabilità che le competono per legge nell’adozione finale di un piano che a questo punto del’iter è per noi dell’opposizione dovuto.
Ricordo in breve di cosa si tratta. Si tratta di una lottizzazione (voluta fortemente dalla precedente amministrazione) finalizzata alla costruzione di circa 40 prime case da farsi nei terreni di proprietà della famiglia Ferreli e adiacenti il centro abitato. Una lottizzazione che secondo gli studi economici che la accompagnano porterà nel nostro paese un giro d’affari di circa 6 milioni di euro, con importanti ricadute per l’economia e l’occupazione nel nostro paese per i prossimi anni. Dato che 22 famiglie di lottizzanti non sono residenti il paese incrementerebbe la popolazione di circa il 10% con evidenti effetti positivi sul mantenimento di importanti servizi alla comunità in primis scuola ( a rischio di chiusura per via dei pochi bambini iscritti), poste e banca. L’iter, della variazione del Puc prima e della lottizzazione poi, si sono conclusi con i pareri favorevoli da parte degli organismi tecnici regionali e comunali. Manca solo un ultimo atto che è politico quello appunto dell’approvazione definitiva in consiglio comunale. Pende su tutta l’operazione un ricorso al Tar – è normale che vi siano ricorsi- nel quale comunque non si richiede neppure la sospensiva degli atti in corso e che in tutti i modi – visti i pareri positivi della Regione Sardegna e del Comune di Loceri- non pregiudica e non osta in modo assoluto alla approvazione definitiva del piano.
La maggioranza accampando vaghe motivazioni riguardanti una prossima relazione dell’avvocato che difende il comune in questa causa ha proposto di rimandare il punto all’ ordine del giorno ad altra imprecisata data e chiedendo all’opposizione di sostenere questa richiesta. La proposta della maggioranza ha suscitato le vibranti proteste dei lottizzanti che vedevano ulteriormente frustrate le loro aspettative e speranze. Inoltre rimandare il punto –hanno evidenziato diversi tra loro – avrebbe creato grossi problemi con le banche e per la stessa chiusura definitiva dell’operazione di acquisto dei terreni prevista per lunedi 26. Come opposizione ci siamo detti favorevoli alla approvazione immediata della lottizzazione evidenziando che: 1) non vi erano problemi tecnici alla sua adozione visti tutti i pareri favorevoli; 2) che era solo un problema politico riguardante un consiglio che doveva prendersi le sue responsabilità come impone la legge e come richiede il patto elettorale verso i cittadini; 3) che enorme era il benefico economico e sociale di cui avrebbe goduto il nostro paese; 4) che bisognava assolutamente dare una risposta positiva aalle speranza di decine di famiglie che necessitavano di costruire la prima casa. Ma per non esasperare la situazione e per trovare un punto di mediazione tra le richieste della maggiornaza e le esigenze delle famiglie ci siamo detti favorevoli a rimandare la discussione a patto che si stabilisse in consiglio la data del nuovo consiglio comunale e che questa data fosse entro lunedi 26. Dopo varie polemiche e interventi la maggioranza ha accolto la nostra proposta e fissato il prossimo consiglio per sabato 24. Questo consente alla maggioranza di fare le proprie ulteriori verifiche e ai lottizzanti di potersi recare lunedi al disbrigo delle pratiche di acquisto con maggiori certezze.
Ovviamente come opposizione chiediamo che sabato 24 la lottizzazione venga approvata e noi ci impegneremo affinchè ciò avvenga dichiarando il nostro voto favorevole e la nostra completa indisponibilità a qualsiasi ulteriore tergiversazione su un punto vitale per il nostro paese e per le 38 famiglie che da tempo attendono una risposta da questa amministrazione. Vorremo che sabato fosse un giorno da festeggiare tutti insieme. Un giorno di festa per le famiglie impegnate in questa lottizazione, per il consiglio comunale tutto, che approverebbe un punto strategico per lo sviluppo del paese e per l’intero paese per le sue imprese, per i suoi commercianti i suoi giovani e i suoi disoccupati.

Mancavano le donne. Favara rifà la giunta


Una cara amica -che desidero ringraziare- nonché lettrice del nostro blog ci ha segnalato prontamente l’articolo di M. Modica apparso oggi 22 luglio a pag. 17 dell’Unità e di cui riporto una breve sintesi senza alcun commento.
“MANCAVANO LE DONNE FAVARA RIFA LA GIUNTA
Bocciato dal Tar siciliano il sindaco della cittadina costretto ad azzerare tutto e assegnare, secondo statuto comunale, il 20% di posti per garantire le pari opportunità.
Sarà sacrificio di due assessori, maschietti, sull’altare delle pari opportunità. Cosi due donne entreranno di forza in giunta. Lo annuncia il sindaco di Favara, D. Russello che ingoia il rospo servitogli dal Tar siciliano che ha annullato la delibera del 16 marzo con la quale nominava la giunta. Una squadra di assessori scelta da Russello come una squadra di calcio: neanche una donna. Assenza di genere rilevata dall’associazione “giovanidee” che aveva presentato ricorso per violazione dell’art. 45 dello statuto comunale che prevede la presenza di donne in giunta…”
Il sindaco Russello si è difeso sostenendo che a causa di alcune emergenze ha dovuto agire di fretta nelle nomina della giunta e nessuna donna di Favara era disponibile a ricoprire il ruolo di assessore.

Obama e la riforma di Wall Street


Obama e la riforma di Wall Street (articolo tratto da La Stampa)
Quella realizzata dal Congresso è la più grande riforma del sistema finanziario dagli anni ’30, la terza grande vittoria legislativa della presidenza di Barack Obama. È stata la maggiore priorità di politica interna di Obama dopo la riforma sanitaria e il pacchetto di stimoli economici da 800 miliardi di dollari varato all’inizio dell’anno scorso. La legge, un testo da 2.300 pagine, mira a correggere direttamente la debolezza di regolamentazione che è stata indicata come una delle cause principali del semicollasso del sistema finanziario di fine 2008.

La riforma darà alle autorità federali ampi poteri di controllo sulle banche, per limitare l’assunzione di rischi da parte delle istituzioni finanziarie e di supervisione di attività precedentemente non regolamentate. Renderà anche più facile la liquidazione di grandi istituti, profondamente connessi con lo stesso sistema finanziario, e farà nascere in seno alla Federal Reserve un’agenzia per la protezione dei consumatori. I punti su cui le negoziazioni sono state più intense la scorsa settimana sono stati la regolamentazione dello scambio dei derivati e i limiti di capitale proprio investibile dalle banche. Dopo estenuanti dibattiti si è trovato infine l’accordo per richiedere alle banche di scorporare alcune attività che effettuano lucrativi trading di derivati, mentre sarà limitata la possibilità di investire in hedge-fund e fondi di private equity. Per la prima volta il governo avrà inoltre il potere di assumere il controllo e di suddividere in unità più piccole i grandi istituti finanziari in difficoltà che mettono a rischio il sistema finanziario.

L’agenzia di protezione consumatori all’interno della Fed sarà di fatto indipendente e in grado di scrivere e far rispettare le proprie leggi. Inoltre, la legge introduce nuove regole per la concessione di mutui, con l’obiettivo di prevenire gli abusi che hanno contribuito al collasso del mercato immobiliare. I parlamentari hanno anche deciso di cambiare il modo in cui le autorità valutano e reagiscono ai rischi sistemici per l’economia. La Fed avrà ora il potere di controllo sulle grandi e complesse istituzioni finanziarie e sarà creato un comitato, il Financial Stability Oversight Council, con il compito di vigilare sulla stabilità del sistema.

Le manifestazioni dell’ Estate locerese intitolate Gennas Abertas


Prima del consiglio comunale del 20 luglio nel cui ordine del giorno sono inseriti alcuni punti molto interessanti che, aspetti tecnici a parte, mettono in risalto delle scelte politiche e programmatiche sulle quali come opposizione non ci sentiremo di concordare, vorrei brevemente commentare una delibera della giunta del 9 luglio.
Si tratta della n° 69 che ha per oggetto Approvazione programma manifestazioni estive 2010.
L’atto, consultabile nel sito ufficiale del Comune di Loceri (albo pretorio, delibere di giunta) nella sua parte deliberativa recita cosi al punto 1.
“Di approvare l’allegato programma delle manifestazioni inerenti l’Estate Locerese 2010, a
corredo di quella principale denominata “Gennas abertas – Mostre d’arte, natura ed antichi
mestieri” e “A magasinu: culurgionis e binu” elaborato dal competente Assessorato
Comunale, concernente le manifestazioni culturali e musicali, che prevede una spesa
complessiva pari ad Euro 26.150,00 che sarà finanziata per € 18.356,74 con le risorse già
deliberate dall’Unione dei Comuni dell’Ogliastra, in particolare quelle nell’ambito dei
Fondi Regionali per la Montagna 2009, che saranno inserite nel bilancio di previsione per
l’esercizio in corso autorizzando, stante l’urgenza, l’anticipazione sugli stanziamenti
previsti alle partite di giro del bilancio “servizi per conto terzi” e per € 7.793,26 con fondi a
carico del bilancio nell’ambito di quelli già programmati e da programmare”
A parte l’aspetto economico che sarà oggetto di discussione nelle sedi appropriate ( della cui discussione sarà riportata sintesi in questo blog) voglio soffermarmi su un aspetto apparentemente secondario ma che in effetti ha una sua importanza.
Prima di tutto notiamo che la manifestazione “Antichi mestieri” scompare o meglio diventa un sottotitolo della nuova manifestazione intitolata GENNAS ABERTAS. Ora francamente troviamo di dubbio gusto intitolare una manifestazione –la piu importante della estate locerese secondo quanto riportato in delibera-con lo stesso nome della lista che ha vinto le recenti amministrative. Inappropriato e poco elegante. E’ evidente che, al di là delle buone intenzioni di chi ha proposto questo nome, intitolare cosi una manifestazione estiva rischia di lanciare messaggi sbagliati e poco unitari verso la comunità. Ribaltiamo la situazione. Se noi –vincendo -avessimo intitolato l’estate locerese ESTATE DI LOCERI INSIEME cosa avrebbero pensato gli amici della maggioranza? E’ come se un partito vincendo le elezioni in qualche città decidesse di chiamare le manifestazioni estive che so FESTA DELL’UNITA’, MEETING DELL’AMICIZIA, FESTA DEL POPOLO..DELLA LIBERTA. Anche Berlusconi propose di chiamare la festa della Liberazione del 25 aprile come festa della libertà. Sappiamo come è andata a finire. Hanno pensato gli amici della maggioranza alla lettura che avrebbero dato quel quasi 50 per cento di elettori che ha votato noi? Magari una lettura che sono sicuro non corrisponde alle intenzioni della maggioranza, ma per il solo fatto che si stia a scrivere di questo (e già a discuterne in paese) mi pare evidente che il rischio di sentire queste feste come espressione di una sola parte del paese esiste.
Poi sulla scomparsa di Antichi mestieri come nome caratterizzante una manifestazione pluriennale inserita da qualche anno nei circuiti di promozione turistica della nostra provincia (a questo punto mi chiedo anche se ne rimarranno i contenuti) che dire? Mi sembra una scelta sbagliata. Penso che invece occorresse rafforzare tale manifestazione, farla crescere di contenuti e di senso, promuoverne ancora di piu il marchio. Invece si è preferito con estrema leggerezza ridimensionarne il senso e la portata. Con quali obiettivi non si capisce.
Concludo invitando l’Assessore alla cultura ad una ulteriore riflessione per verificare se davvero sia il caso di usare il nome della loro lista per una manifestazione estiva (se proprio non cambiassero idea che almeno la pagasse la maggioranza) e di ripristinare il nome e la manifestazione Antichi mestieri che in tutta Ogliastra è conosciuta come importante appuntamento dell’estate locerese.
R. uda

Fiat


Fiat…lux?

III Rapporto Caritas sulla povertà in Sardegna: cresce il disagio sociale


articolo tratto da Terzonline no profit in Sardegna (www.terzonline.com)
Sono quasi 2400 le persone che nel 2008 si sono rivolte ai centri di ascolto distribuiti nelle nove diocesi dell’isola, e la situazione è destinata a peggiorare nel 2009

Cresce il disagio sociale in Sardegna, e la situazione è destinata a peggiorare a causa della crisi economica. E’ quanto emerge dal III Rapporto sulla povertà ed esclusione sociale della Caritas regionale presentato ieri a Cagliari. L’indagine è relativa al 2008 e il dato che salta subito all’occhio è il notevole aumento di coloro che si sono rivolti ai 31 centri d’ascolto della Caritas distribuiti sul territorio sardo: erano poco più di 700 nel 2005, sono stati 2384 lo scorso anno. Ben l’8,4 per cento in più.

Sempre secondo il rapporto, a rivolgersi alla Caritas, sono soprattutto donne, italiane tra i 40 e i 45 anni, sposate, con un livello di istruzione basso, un domicilio, quasi sempre disoccupate. Il fatto che la maggioranza sia composta da donne non deve ingannare, dato che molto spesso sono loro a farsi portavoce del disagio familiare. Nel 54,3 per cento dei casi le loro condizioni economiche precarie sono aggravate dal fatto di non avere un impiego stabile. Il 65,6 per cento di chi chiede aiuto è disoccupato, e oltre la metà delle richieste riguarda viveri, vestiario e servizio mensa. C’è anche chi chiede un sussidio economico, mentre una persona su 10 chiede aiuto per trovare un posto di lavoro, anche se i centri di ascolto non sarebbero abilitati alla fornitura diretta o indiretta di un impiego. Il 44,5% dei bisognosi si concentra nel cagliaritano.
Un altro dato preoccupante riguarda l’istruzione. Raffaele Callia, che ha curato il Rapporto, ha infatti spiegato: “Meno si è istruiti e più si è vulnerabili. Il 74,5 per cento delle persone che si sono rivolte ai centri di ascolto possiede infatti un livello di istruzione basso o medio-basso”. La crisi dunque colpisce soprattutto chi non ha un titolo di studio o un lavoro, ma non va trascurato anche un 21 per cento di lavoratori e pensionati che non ce la fanno comunque ad arrivare a fine mese, e chiedono aiuto anche per pagare le bollette di acqua, luce e gas. Il disagio, perciò, non risparmia nemmeno i cosiddetto ceto medio. Rilevato anche il 9,2 per cento di chi non ha alcun titolo o è analfabeta. Tra i richiedenti aiuto, bassa è la percentuale dei senzatetto, presenti soprattutto nelle grandi aree urbane, come Cagliari e Sassari, dove è più presente l’emarginazione sociale.

Dato in netta controtendenza rispetto alle cifre nazionali, alla Caritas si rivolgono soprattutto cittadini italiani (67,8 per cento). Molto meno gli stranieri. Un terzo di loro sono rumeni, le altre comunità più numerose sono quelle di marocchini e di ucraine. “Reggono meglio degli italiani davanti alla crisi, sono abituati a vivere nelle difficoltà e ad affrontare i problemi” ha spiegato il vescovo di Iglesias monsignor Giampaolo Zedda, che non ha rinunciato a lanciare un appello: “La Caritas occupa la prima linea della lotta alla povertà, ma non abbiamo compiti di supplenza nei confronti dello Stato. Serve più attenzione verso questi problemi, e spero che questi dati siano di aiuto alle istituzioni”.